N° 27

 

SUPERPATRIOTI

 

(PARTE SECONDA)

 

UN LUOGO CHIAMATO LIBERTÀ

 

 

Di Carlo Monni

 

 

PROLOGO

 

 

            C’è solo una linea sottile a dividere il giusto dall’ingiusto, il coraggio dalla vigliaccheria, la vittoria dalla sconfitta. Gli uomini e le donne di questo mondo attraversano questa linea ogni giorno, spesso più volte al giorno e, sicuramente, più volte nella loro vita affrontano la fondamentale sfida con se stessi per decidere quale via percorrerà la loro esistenza.

Il tuo nome è Capitan America ed il costume che porti, ma forse sarebbe più corretto chiamarlo uniforme, ricorda la bandiera della nazione di cui porti il nome, una nazione di cui hai scelto di rappresentare i valori più autentici, un sogno di libertà, uguaglianza e giustizia per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dal sesso e dalla religione e da ogni altra possibile differenza. Non è un impegno facile e tu lo sai, ma hai fatto una scelta e ne hai accettato le conseguenze

Questa scelta ti ha portato oggi qui, a batterti con un piccolo esercito e questo ci porta alla nostra considerazione iniziale: solo una linea sottile divide la vittoria dalla sconfitta e se tu ti battessi solo per te stesso, forse ti arrenderesti; se ti battessi soltanto per l’approvazione di coloro che ami, forse esisteresti, se ti battessi solo per la gloria della tua nazione, forse riconsidereresti le tue azioni, ma ti batti perché altri possano vivere e, soprattutto, vivere liberi ed in pace e se perderai, forse milioni di persone moriranno. È un’enorme responsabilità e sei tu che hai scelto di addossartela, Il tuo fallimento aprirà le porte alla catastrofe, quindi non puoi permettertelo. Non hai scelta: devi vincere.

È per questo che non ti arrendi, è per questo che combatti.

 

 

1.

 

 

Sono in otto: sei uomini e due donne e vengono da varie zone della Nazione.  Dal cuore stesso del potere politico, Washington D.C., oppure dal centro del potere finanziario d’America, New York. Uno è arrivato da Houston, nel Texas. Sono accomunati dal fatto di rivestire una posizione di potere politico e/o finanziario, ma sono anche molto più di questo e lo dimostra il fatto che da otto porte diverse entrano in una sala circolare al cui centro c’è un tavolo con nove poltrone. Indossano tutti un’ampia tunica rossa ed un cappuccio con lenti a senso unico, un travestimento che molti di loro trovano ridicolo, ma che fa parte di un rituale vecchio di decenni. Sul cappuccio e sulla tunica di ciascuno di loro è stampigliato un numero romano da due a nove. Lo stesso numero è indicato di fronte a ciascun posto a sedere, con i numeri più bassi vicino al posto di capotavola, il numero Uno, e disposti in modo che le quattro file contrapposte siano composte: la prima dai numeri due e tre, la seconda dai numeri quattro e cinque e via di seguito sino al nove. Dalla nona ed ultima porta esce l’ultimo membro di quel sinistro conclave: il Numero Uno, appunto.  Con un breve cenno del capo li saluta, si siede al posto di capotavola e getta un rapido sguardo ai suoi alleati. Sono uomini di potere, abbiamo detto, ma il loro potere ha ramificazioni che coloro con cui lavorano abitualmente non potrebbero nemmeno sospettare, perché loro sono il Circolo dei Nove, l’elite che governa l’Impero Segreto e se il mondo, e soprattutto l’ignara Nazione nota come Stati Uniti d’America, sapesse della loro esistenza avrebbe buoni motivi per aver paura.

-Vi starete chiedendo il perché di questo meeting…- esordisce il Numero Uno

-Più che altro, mi chiedo se questa pagliacciata era proprio necessaria.- ribatte il Numero Quattro.

-Puoi considerarla un omaggio alla tradizione e, comunque è necessaria per proteggere le nostre identità. Dopotutto il nostro codice di segretezza richiede che nemmeno noi sappiamo l’identità gli uni degli altri.-

-A parte te, non è vero? Tu solo sai chi siamo tutti noi.-

-Hai ragione, Numero Otto, ma converrai che era inevitabile. La nostra organizzazione è così segreta che nessuno sa che esiste. La precedente organizzazione con questo nome è stata sgominata da Moon Knight ed altri suoi alleati[1] e nessuno può immaginare che è rinata dalle sue ceneri. Siamo un Impero Segreto nel vero senso del termine. Ognuno degli affilati ignora l’identità degli altri e solo ciascuno di voi conosce i nomi degli affiliati al suo gruppo, ma non quelli degli altri. Ed io solo conosco l’identità di voi, membri del Consiglio che governa la nostra organizzazione. In questo modo, anche nell’improbabile caso in cui una delle nostre cellule fosse scoperta, nessuno potrà tradire gli altri.- il silenzio accoglie questa sua affermazione, poi il Numero Uno riprende a parlare -.Molto bene ed ora dedichiamoci alle ragioni di quest’incontro, ovvero fare il punto su come procede il nostro piano d’infiltrazione e prendere decisioni su come proseguire.. Vuoi cominciare tu, Numero Due?-

            Circa due ore dopo, il Meeting è concluso ed il Numero Uno saluta gli atri otto

-Il prossimo meeting si terrà probabilmente in teleconferenza, gli incontri di persona devono essere mantenuti al minimo, dopotutto, ricordate che è nella segretezza che risiede il nostro vero potere ed il nostro segreto dev’essere protetto ad ogni costo.-

            Quando tutti se ne sono andati, il Numero Uno esce dalla sala e rapidamente raggiunge una saletta in cui si libera della sua ingombrante tonaca. Pochi minuti dopo è solo un uomo tra la folla, simile a tanti altri. 

 

            Patriota. Il dizionario definisce patriota chi ama la propria patria, ovvero la nazione dov’è nato. Come molti concetti si presta a molteplici interpretazioni. Per alcuni, si spera una minoranza, essere patrioti significa ritenere che la propria nazione è migliore di tutte le altre, ha sempre ragione e va sostenuta sempre e comunque, quali che siano le scelte dei suoi governanti. Altri ancora pensano che il proprio gruppo sia il solo portatore dei valori della patria e mostrano intolleranza per gli altri gruppi che non la pensano come loro, compresi i governanti, cha ai loro occhi non sono, in questo caso, veri patrioti. Il Super Patriota, ad esempio, appartiene a quest’ultimo gruppo. Manca completamente di tolleranza e comprensione, peccato che abbia un pugno forte come l’acciaio.

            U.S.Agent si sta battendo con lui da molto ormai, senza, peraltro, riuscire a prevalere. Chiunque ci sia sotto quella maschera deve aver subito un trattamento per aumentare le sue doti fisiche. Forse è uno dei soggetti del Power Broker come lo era stato lui? Sia come sia, deve sconfiggerlo.

            Ovviamente il Super Patriota non è d’accordo, ma battere Agent non è facile, Il loro scontro è tutta una coreografia di mosse atletiche e d’arti marziali: salti, capriole, finte di vario tipo. Più di una volta U.S.Agent lancia il suo scudo. Una volta il Super Patriota lo evita, un’altra ne viene colpito, ma sempre si rialza. Alla fine i due avversari si ritrovano l’uno a stringere i polsi dell’altro, virtualmente incapaci di prevalere l’uno sull’altro.

            È a questo punto che arrivano Capitan America e la nuova Miss America.

 

            Quando arrivate sul luogo dello scontro, la tua compagna esclama:

-E questa cos’è? La festa del testosterone?-

            Diciamo la verità: tu trovi Rachel Leighton, alias Miss America, decisamente irritante. Non puoi fare a meno di chiederti cosa Steve Rogers trovasse attraente in lei, dopotutto era diversissima da lui per comportamento, visione della vita e morale. Forse è proprio quello il punto: gli opposti si attraggono, no? Forse sei anche irritato perché quando ha abbandonato il suo vecchio alias di Diamante ha scelto come nuova identità quella di Miss America. L’originale Miss America ha combattuto al fianco di tuo nonno e tu sei davvero irritato dal fato che ora Rachel Leighton usi quell’alias. Vedremo cosa ne penseranno quelli del Battaglione V quando lo verranno a sapere, pensi.

            A questo punto, lanci il tuo scudo in mezzo ai due contendenti, separandoli. Il Superpatriota si volta verso di te e con un sogghigno dice:

-Ma guarda, guarda! È arrivato il ragazzino che gioca coi colori della bandiera e non è solo. Molto interessante.-

-Io sono Capitan America!- ribatti –Ti conviene arrenderti, adesso.-

            Il Super Patriota sta per replicare, poi si blocca, come se stessa ascoltando qualcosa che solo lui può udire, quindi si rivolge ai tre che lo circondano

-Mi piacerebbe molto restare e darvi una lezione, amici, ma pare che abbia da fare altrove, sarà per un’altra volta.-

            Così dicendo, getta un piccolo disco, preso dalla cintura, in terra e subito un lampo acceca i presenti. Quando ritornano a vedere, il Super Patriota è scomparso

-Quel gran figlio di…- esclama U.S.Agent –Ma ci ritroveremo presto e allora…- s’interrompe e si rivolge a te ed alla tua compagna:

-Non avevo bisogno d’aiuto, ragazzo, dovrai imparare a non venirmi tra i piedi.-

-Questo è un paese libero Agent.- replichi –Dove vado e cosa faccio non è cosa che ti riguardi e se desideri sistemare le cose tra noi…-.

            Agent serra la mascella

-Quando ti va ragazzo, devi solo dirmelo.- replica, poi si volge verso la ragazza –E tu chi saresti ragazza? Hai un’aria familiare, ma non credo che ci siamo mai incontrati.-.

-Io sono Miss America!- proclama Rachel.

            Agent sogghigna e risponde:

-Mm. Non sei male, ma non illuderti, non sei così bella, non so se arriveresti in finale. Bel costume, però, ma c’è troppo rosso per i miei gusti.-

            Rachel vorrebbe replicare, ma tu le afferri un braccio e dici:

-Credo sia meglio finirla qui Agent.-

-Si, lo credo anch’io.- risponde lui –Ci rivediamo presto.-

            Mentre U.S.Agent si allontana, tu senti, non sai come, che il vostro prossimo incontro e la riapparizione del Super Patriota, non tarderà molto.

 

 

2.

 

 

            Ci sono eventi che a prima vista sembrano scollegati tra loro, ma che in realtà fanno parte di un disegno più ampio. Uno di questi eventi sta per verificarsi in un anonimo chalet nelle alpi Svizzere. L’uomo sembra la perfetta incarnazione del tipo ariano descritto nelle teorie razziste in cui fu forgiato il Nazismo: alto, biondo, occhi azzurri, i capelli tagliati a spazzola, un’aria indefinibilmente tedesca. Indossa un maglione a collo alto e dei pantaloni di pelle, a completare il suo vestiario ha dei robusti stivali ai piedi. Dopo aver osservato per qualche istante il panorama dalla finestra dello chalet, come immerso in chissà quali pensieri privati, poi sospira, si dirige ad un tavolino vicino ad una parete e vi si siede davanti. Immediatamente, un pannello di legno davanti a lui si apre per rivelare una mappa politica del mondo in cui certi punti sono segnati da luci intermittenti. Sotto la mappa si trovano: un monitor piatto, apparentemente incassato nella parete, ed una tastiera.

L’uomo attiva immediatamente un collegamento internet ed apre un programma di posta elettronica personalizzato, sul messaggio che manda ad utenti preselezionati c’è scritta una sola parola, una parola scritta in maiuscolo grassetto corsivo con un punto esclamativo come finale.

            La parola è in tedesco ed è:

“ORA!”

 

 

Da un’altra parte del mondo, un uomo che sembra molto simile a colui che ha inviato il messaggio, capelli biondi, raccolti, però, a coda di cavallo, occhi grigio azzurri, fisico atletico, controlla la sua posta elettronica e sorride. La sua bocca assume una piega che si può solo definire crudele e malvagia mentre dalle sue labbra esce una parola in lingua tedesca:

-Wunderbar! -

            Alle sue spalle arriva una donna che gli somiglia in modo così impressionante da essere praticamente la sua versione al femminile: corpo scultoreo, capelli lunghi, stessa piega crudele delle labbra.

-Cosa c’è, fratello?- gli chiede in tedesco.

-Il segnale che aspettavamo, cara sorella.- risponde lui –L’ora dell’azione è arrivata.-

-Splendido!- risponde lei –Mi stavo davvero annoiando.-

 

In un altro posto ancora, un uomo entra in un ufficio immerso nella penombra in cui il solo suono che si ode è quello di una musica classica: la Marcia funebre di Chopin. L’uomo che è entrato e molto alto, ha un fisico da culturista che farebbe sembrare rachitici Arnold Schwarzenegger e Jean Claude Van Damme. Indossa un costume nero senza maniche, sul petto c’è il classico simbolo piratesco delle tibie incrociate, sul volto una maschera bianca che ricorda un teschio. Si ferma dinanzi ad una scrivania ed attende che l’uomo che vi è seduto parli e l’uomo, se tale termine può ancora applicarsi ad uno come il Teschio Rosso, parla:

-Ho un incarico per te Crossbones.- dice.

-Finalmente!- esclama l’uomo chiamato Crossbones –Cominciavo davvero ad annoiarmi a non far niente tutto il giorno.-

-Oh, quest’incarico ti divertirà, credimi. Riguarda il giovane che si fa chiamare Capitan America ed una tua vecchia amica: Rachel Leighton.-

-Continui, m’interessa molto. Sì. Davvero molto.-

 

 

3.

 

 

            Ci sono giorni buoni e giorni cattivi e giorni in cui bisogna solo prendere le cose come vengono. Tu, per esempio, avresti potuto avere altri piani per la giornata, piani che non includevano di certo il fare da babysitter ad una supereroina di seconda categoria. Cielo, certa gente si aspetta che tu sia Capitan America 24 ore su 24 e non è giusto, non è affatto giusto.  A questo proposito forse dovresti parlare con Wasp riguardo a quanto sta accadendo ai Vendicatori. Ok, quello che avete fatto in Slokovia non era sbagliato, ma forse tuo padre non ha torto, forse l’ansia di fare del bene sta spingendo i Vendicatori su una china pericolosa. La strada dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni dice un vecchio proverbio, ma quando è che le buone intenzioni diventano mattoni dell’Inferno? Quando si può dire che il giusto diviene ingiusto? Il guaio dei dilemmi morali è che non puoi metterli facilmente a tacere, specie se indossi un costume come il tuo.

-Ehi, stai sognando ad occhi aperti?- la domanda di Miss America ti riporta alla realtà.

-Non ti riguarda.- replichi seccamente, poi ci ripensi ed aggiungi, in tono più gentile –Scusa, non avevo il diritto di parlarti così.-

-lascia stare, è chiaro che non ti sono simpatica. Non sono ben sicura del vero perché, però. È colpa del mio passato criminale, forse? O è il costume ed il nome che non sopporti? Questo vorrei saperlo.-

            Ok, questo glielo devi, pensi, essere schietto non farà male.

-Diciamo che il tuo passato criminale c’entra di sicuro.- rispondi –Lasciamo stare i tuoi passati affari con la Società dei Serpenti; il fatto è che non m’ispira molta simpatia chi si è alleato con un’omicida di massa ed ha collaborato al tentativo del mio omicidio. Tendo a metterla un tantino sul personale in questi casi.-

-E se ti dicessi che non ero io quella Snapdragon?-

-Non potrei smentirti, ma ti risponderei ugualmente che non ti credo.-

-Beh, almeno sei sincero… ti ringrazio di questo. E per ciò che riguarda l’identità di Miss America?-

-Beh, la cosa è più complessa. Innanzitutto… conoscevo un uomo che era molto legato alla donna che ti ha preceduto… anzi, ne conosco tuttora uno. Ti hanno mai raccontato di Nuklo?-

 

             La Tavern on the Green è un ristorante molto famoso in Central Park ed è qui che ritroviamo un altro membro del nostro cast: l’Agente Speciale del F.B.S.A. Jack Daniels, alias U.S.Agent. Insieme a lui c’è una donna bionda, il suo nome è Valerie Cooper. Attualmente la Dottoressa Cooper è…

-… praticamente una disoccupata. Da quando WorldWatch[2] è stato disciolto mi sono ritrovata con nulla da fare all’O.N.U. Si parla spesso di una rifondazione del gruppo, ma finora non si è fatto nulla di concreto e con il nuovo status dei Vendicatori come Agenzia di Pace sembra sempre più difficile che accada. Insomma non ho nulla da fare.-

-Ma… uhm… come si chiama? Il Segretariato Generale, giusto? Ecco, quello dovrebbe avere anche lui un ufficio di collegamento con i Vendicatori come ce l’avevano con WorldWatch, no?-chiede Jack –Per me dovresti dirigerlo tu.-

-Non se n’è ancora parlato.- risponde Valerie –Ma non credo che io…-

La donna s’interrompe improvvisamente, la sua attenzione attirata da un’immagine apparsa alla TV. Si avvicina per ascoltare, imitata dal suo compagno.

<<… ha deciso di creare all’interno dello Staff della Casa Bianca la nuova posizione di Consigliere Speciale per gli affari Superumani. Il suo compito sarà consigliare il Presidente in tutte le questioni politiche che riguardino la sempre crescente popolazione superumana e sarà membro effettivo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Per il posto, il Presidente ha nominato Alden Rusk, fino ad oggi Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Prima di lavorare per il Governo, Rusk è stato lobbysta per la Roxxon Oil, dirigente di medio livello delle Smith Enterprises ed ultimamente Presidente di una piccola società di consulenza aziendale di Chicago, la Rusk, Brown & Linden. Si pensa che la decisione di creare questo nuovo incarico sia legata ai recenti problemi con i Vendicatori che…>>

-Santo cielo!- esclama  Valerie.

-Conosci quel Rusk?- chiede Jack –Io l’ho incontrato qualche volta e non mi sta per niente simpatico.-

-Forse ci saremo incontrati una volta o due.- risponde lei, poi soggiunge –Non so perché, ma la cosa non mi piace.-

            Jack non risponde, ma è chiaro che la pensa allo stesso modo.

 

            Rachel Leighton ha ascoltato tuo il racconto ed alla fine ti chiede:

-Quindi, secondo te, dovrei parlare con questo… Nuklo.. e chiedergli se gli sta bene se uso l’alias di Miss America?-

-Se davvero vuoi che te lo dica, la risposta è si.- rispondi –Io credo che si meriti almeno questo rispetto, sia da te, che dalla nuova Trottola. Tu sei libera di fare come ti pare, certo, ma se lo vuoi fare, allora posso combinarti un incontro con lui.-

            Miss America riflette, poi…

-Va bene, lo farò e spero che alla fine cambierai opinione su di me.

-Vedremo.- concedi tu.

-Bene, che facciamo adesso?- chiede la ragazza –Siamo in giro da un po’, ma non abbiamo ancora trovato nemmeno una misera rapina in banca da sventare.-

            Scuoti la testa.

-Questa è New York, ragazza, non il Wisconsin. Se cerchi l’azione, la troverai prima o poi.-

            Hai appena finito di dirlo, che una sirena risuona, seguita da un’altra ed un’altra ancora. Dal vostro punto d’osservazione, in cima ad un tetto potete veder passare in rapida successione un automezzo dei Vigili del Fuoco, un’ambulanza ed auto della Polizia. Qualcosa di grosso a quanto pare, abbastanza da interessare Capitan America e Miss America, forse.

-Volevi azione?- dici a Rachel –Sembra che tu sia stata accontentata, seguimi!-

            E senza aspettare la sua risposta, ti tuffi nel vuoto con la disinvolta temerarietà che solo Capitan America potrebbe avere.

 

 

4.

 

 

            Empire State University Scelta ogni anno da molti giovani dell’area di New York, è famosa per l’alta qualità dei suoi studi e non solo. Si potrebbe affermare che i suoi studenti e professori si sono spesso trovati coinvolti con la comunità superumana. Vediamo di citarne alcuni: un Vice Cancelliere usò le sue conoscenze scientifiche per trasformarsi in un supercriminale chiamato Signore della Luce; uno studente dotato di poteri mentali impazzì e devastò il campus; la Torcia Umana perse il controllo dei suoi poteri e rase al suolo praticamente tutta l’Università. I costi delle riparazioni e degli indennizzi quasi ridussero i Fantastici Quattro sul lastrico per l’ennesima volta. Potremmo continuare, ma dovrebbe esser chiaro, ormai, che gli studenti ed il personale dell’E.S.U. siano abituati a tutto e che l’occupazione dell'Edificio che ospita l'Istituto di Studi sulle Culture Straniere da parte di un gruppuscolo radicale di estrema destra sia poco impressionante, perfino se questo ha originato un incendio e qualche ferito.

            Ok, forse un po’ li ha impressionati e, forse, anche preoccupati. Di certo è il caso di questa ragazza un po’ speciale che studia proprio qui. Il suo nome è Cathy Webster, ma quando indossa il suo attillato costume rosso bianco e blu è molto più nota col nome di Spirito Libero.[3]

            Quando è avvenuta la prima esplosione era appena uscita da una lezione. È rientrata precipitosamente in facoltà, si è appartata, ha indossato il costume e nascosto gli abiti ed ora eccola scivolare vicino al padiglione attaccato. L’addestramento con Capitan America le ha insegnato ad essere furtiva. Raggiunge non vista la porta sul retro. È chiusa, ovviamente, ma non è un ostacolo per lei, sa come forzarla. Quel che trova strano è che apparentemente non c’è nessuno di guardia. La parola chiave è apparentemente, come si accorge quando sente la canna di un fucile contro la tempia sinistra.

-Ma che bella sorpresa, una ragazza in costume. Sta ferma o sarai una ragazza morta.-

            Le ci vogliono meno di due secondi per decidere cosa fare, girarsi di scatto, colpire il suo avversario, facendogli saltare l’arma di mano, per poi girarsi ancora e trovarsi di fronte ad un altro avversario armato. Prima che questi abbia avuto il tempo di mirare, Spirito libero si è gettata in avanti e puntellandosi con le mani si è rovesciata sulla testa, sferrandogli un doppio calcio al mento, poi ha completato la capriola atterrando oltre l’uomo caduto. Si concede un sorriso, finora sta andando tutto bene, ma cosa diceva Cap? Chi è troppo sicuro di se commette sempre degli errori ed in questo tipo di lavoro un errore può essere l’ultimo.

            Mentre percorre il corridoio con passo furtivo, Cathy rammenta perché ha scelto questo stile di vita: non è una semplice supereroina, ma una vera e propria versione femminile di Capitan America. Il fatto è che lei crede davvero in tutti quei valori di libertà e giustizia espressi dalla Dichiarazione d’Indipendenza e dalla Costituzione. Per quanto ami il suo paese, Spirito Libero è ben consapevole che molto spesso i suoi governanti e gran parte della popolazione non hanno rispettato né la lettera, né, tantomeno, i principi di quei due grandi documenti. Tanto peggio, questo non ha fermato l’Originale Capitan America e non fermerà lei, vuol solo dire che il lavoro sarà più duro.

Pensare a Capitan America le rammenta l’attuale portatore del nome. Non sa chi ci sia sotto quella maschera e nemmeno lui sa chi è lei, del resto, ma hanno legato subito. Sono più o meno della stessa età e lui è così sexy in quell’uniforme attillata e… Attenta Cathy simili pensieri sono decisamente fuori luogo in questo momento, si rimprovera mentalmente, ora devi pensare a salvare degli innocenti ed è già duro doverci pensare da sola senza indebite distrazioni.

Ecco, è arrivata in prossimità della sala, sente delle voci:

-… corrompere le menti dei nostri giovani, ecco cosa fate. Dorreste insegnar loro cosa vuol dire essere americani invece che riempir loro la testa con queste sciocchezze straniere.-

            Uhm, le solite sciocchezze xenofobe. Almeno questi non sono i Figli del Serpente, o almeno non hanno lo stesso sarto. La cosa non la consola: esaltati come quelli possono combinare guai peggiori e farci scappare il morto ancor più facilmente. Ora la domanda è: come fermarli senza che uccidano qualcuno per rappresaglia? A questo punto le farebbe comodo davvero un aiuto, ma chi? Robbie[4] ha scelto proprio oggi per andare a Springdale a trovare suo padre e gli altri Warriors sono nel Queens, dovrà proprio cavarsela da sola. È il momento di fare qualcosa di molto eroico o di molto sciocco.

 

            Ufficio del Senatore di Stato Samuel T. Wilson a Harlem, New York. Sarah Wilson Casper osserva il suo nuovo ufficio di Capo dello Staff di New York, un bel titolo altisonante, considerato che dei cinque impiegati tre sono volontari non pagati ed uno lavora part time. Beh, è sempre meglio che stare tutto il giorno a casa, una casa quasi sempre vuota a quando suo figlio Jody ha cominciato il suo internato al Dipartimento di Sicurezza Sociale continuando, contemporaneamente, a studiare. 

            Sa che Sam farà del suo meglio ad Albany. Quel ragazzo (ha più di trent’anni, ma per Sarah, come per ogni classica sorella maggiore, rimarrà sempre un ragazzo) ha ereditato la dirittura ed il coraggio morale del loro padre e chissà, potrebbe anche arrivare in alto con la carriera politica. Un seggio al Congresso o magari… no! Ferma Sarah, non sognare troppo. Per ora accontentiamoci del duro lavoro di rappresentare i problemi di Harlem e non sono pochi.

            Sarah si siede alla propria scrivania e comincia ad aprire le lettere, una in particolare attira la sua attenzione: un invito ad un ricevimento politico, dovrà parlarne a Sam quando lo vedrà, sembra interessante

 

            Il Capitano Elizabeth Mace si chiede perché abbia accettato un appuntamento in un luogo deserto come  questo parcheggio sotterraneo. Si sente come il personaggio di un thriller, ma non può farci niente. La voce al telefono era stata chiara: doveva venire sola, senza avvisare nessuno o ne andava della salvezza di sua sorella. Roberta è scomparsa da troppo tempo ormai ed ha solo 19 anni, deve ritrovarla a qualunque costo, compreso correre rischi simili. Continua, però, a dirsi, che ha agito da stupida.

-Capitano Mace?-

            Lizzie si volta verso la voce e vede qualcuno con un impermeabile, il volto è doppiamente nascosto dal cappello calato in fronte e dalla luce di una lampada che batte proprio sugli occhi della ragazza.

-Sono io… e lei chi è?-

-Non ha molta importanza… per ora.- risponde l’uomo, o è una donna? Impossibile capirlo dalla voce impersonale.

            Il rumore che si ode subito dopo, mentre una pistola appare in mano al visitatore misterioso, è una specie di "Flop" e subito dopo Lizzie Mace si accascia sul pavimento.

 

 

5.

 

 

            Arrivare sul tetto dell’Istituto di Studi Stranieri non è stato difficile, ma ora viene il bello.

-Che cosa pensi di fare?- ti chiede Miss America.

            Il problema dell’essere Capitan America è che tutti tendono a pensare che tu abbia sempre una risposta pronta per ogni situazione di crisi. Vorresti che fosse così.

-La nostra priorità è proteggere gli ostaggi, quindi dobbiamo pensare a come liberarli.- rispondi

-Idee?-

-Se tu sapessi volare e lanciassi raggi d’energia dalle mani forse ne avrei una.- rispondi sarcastico –Ma in questa situazione, credo che improvviserò.-

-Prego?-

-Fa come ti dico e tutto andrà bene… almeno spero.-

-Non sei consolante, sai?-

-Se ne cercavi uno così, hai sbagliato Capitan America. Ora diamoci da fare.-

            Pochi minuti dopo, entri nell’edificio dall’ingresso principale. Subito due uomini armati ti fermano

-Tu cosa vuoi?-

            Non sembrano molto svegli e la cosa non promette niente di buono.

-Sono Capitan America.- rispondi –Credo che sia evidente.-

            Il sarcasmo può essere fuori luogo con gente come loro, ma non hai saputo trattenerti.

-Il traditore.- sibila uno –Dimmi: perché non dovremmo svuotare il caricatore su quella bella stella che hai sul petto?-

            Sospiri.

-Perché come ostaggio vivo vi sarei più utile, fammi parlare con il tuo capo.-

            L’altro ci pensa su e poi fa un cenno col capo e poi dice.

-Dammi lo scudo.-

            Glielo porgi, dopotutto non sarò un problema riprenderselo, dopo, o, almeno lo speri.

Vieni condotto lungo un corridoio sino ad un salone centrale dove sta un gruppo di circa una dozzina di uomini, con loro circa una ventina di ostaggi tra uomini e donne, perlopiù studenti ed un paio di insegnanti o impiegati.

Il capo del commando ti apostrofa rudemente:

-Il cosiddetto Capitan america, il servo di coloro che stanno rovinando la spina dorsale dell’America, ma oggi noi faremo vedere al Presidente che i veri patrioti non si fermano dinanzi a nulla.-

-Uccidendo civili innocenti? Uno strano modo di mostrare l’immagine della vera America, non credi?- replichi.

-Silenzio! Non esistono innocenti. Chi non è con noi è contro di noi. Bisogna ripulire la nazione dall’infezione straniera.-

            Le solite stupidaggini, pensi. Questi tizi sono troppo stupidi per capire quando smetterla, sarà costretto ad intervenire. Se solo Miss America agisse come convenuto . Dovrebbe iniziare più o meno ora.

 

            Spirito Libero è rimasta interdetta: Capitan America qui, catturato da quei tizi? Proprio nel momento in cui lei si apprestava ad intervenire per liberare gli ostaggi o almeno provarci. Non può lasciarlo nelle loro mani, deve agire a tutti i costi ora.

            Chi può dire chi è più sorpreso dall’arrivo della furia bionda che si getta nella stanza e comincia a menare colpi? Capitan America o i terroristi? Di certo c’è che Spirito Libero combatte con foga e Cap non esita ad imitarla. Abbattere il tizio che gli ha preso lo scudo è ridicolmente facile. Per fortuna che i terroristi sono troppo sorpresi per sparare agli ostaggi, ma è un vantaggio che durerà poco, se non succede qualcosa.

            E qualcosa succede, quando i vetri di una finestra vanno in frantumi ed irrompe Miss America.

-È qui la festa, ragazzi?- esclama.

-Chiunque sia sparatele!- ordina il capo.

-Ragazzi siete proprio cattivi, non sapete davvero come ci si comporta con una ragazza, temo che dovrò insegnarvelo io… con le cattive.-

E così dicendo, Miss America estrae dalla cintura dei dardi che colpiscono altrettanti scagnozzi abbattendoli.

-Dardi soporiferi. Di questi tempi una ragazza non può uscire senza, sapete?-

            Approfittando della sua momentanea distrazione, un terrorista la prende di mira, ma ecco che uno scudo saetta nell’aria e trancia in due l’arma che impugna, poi un pugno preciso lo stende.

            Gli ostaggi sono, intanto scappati ed il resto dei terroristi è facilmente eliminato. Infine Cap si rivolge a Spirito Libero:

-Non mi aspettavo di rivederti, ma sono felice che sia successo.-

            Sotto la maschera Cathy Webster arrossisce leggermente mentre risponde:

-Anche a me fa piacere rivederti. Davvero.-

            Miss America sogghigna e commenta:

-Bah, disgustoso, sembra la scena di una soap opera.-

            Se Cap o Spirito Libero vogliono replicare non lo sapremo mai, perché in quel momento si ode un lieve colpo di tosse e le tre figure mascherate si voltano per vedere una donna bionda in uniforme dello S.H.I.E.L.D. accompagnata da due figure che hanno tutta l’aria di agenti federali.

-Non vorrei interrompere qualcosa…- dice la ragazza -.. ma sono l’Agente Scelto Jenna Carlisle ed ho un messaggio del Direttore Fury per Capitan America… Se vuole seguirci…-

            Se, nonostante i problemi che ha ultimamente coi Vendicatori, Fury ha deciso di chiedere il suo aiuto, dev’esserci dietro qualcosa di grosso, così Cap dice:

-Vengo, ma Miss America e Spirito Libero vengono con me.-

-Io?-esclama Spirito Libero –Ne sei sicuro?-

-Certo..se a te non dispiace ovvio.-

-No, no, certo.-

-Ed io?- interviene Miss America -Non sapevo di starti simpatica.-

-Ti hanno affidato a me, devo portarti dietro per forza.-

            L’Agente Carlisle si consulta brevemente via radio, poi…

-Potere venire tutti e tre.- dice -Almeno per il momento. Su andiamo.-

            I tre escono dall’edificio e sono appena partiti che una figura in un costume rosso e blu atterra sul tetto.

-Uhm.- commenta –Pare che mi sia perso tutto il divertimento.- Oh beh, sarà per la prossima volta.-

            E l’Uomo Ragno si allontana in direzione della Facoltà di Scienze

 

            Nella sede segreta dello S.H.I.E.L.D. situata sotto un negozio di barbiere nel centro di New York trovate ad attendervi: Nick Fury, G.W. Bridge, il Direttore della Sezione Stati Uniti, e Jasper Sitwell, il Direttore del F.B.S.A. È Fury a parlare per primo.

-È un piacere rivederti Capitano ed anche Spirito Libero, per non parlare di lei Miss Leighton.-

-Lei sa chi sono?- esclama Miss America sorpresa.

-Naturalmente. A parte il fatto che non è poi difficile scoprilo, pensava davvero di potercelo tenere segreto andando in giro senza una maschera in volto? Se vuole un consiglio: quando va in giro in abiti civili metta un paio d’occhiali. Hanno fatto miracoli con un altro tizio, mi dicono.-

            Miss America fa una smorfia, ma non commenta, tu, invece, intervieni:

-Veniamo al sodo, Fury. Cosa sta accadendo di tanto importante da farle dimenticare il suo stesso ordine di interrompere ogni rapporto tra lo S.H.I.E.L.D. ed i Vendicatori? Io direi che deve essere qualcosa di grosso, giusto?-

-Stai diventando un po’ troppo impaziente ragazzo, ma risponderò alla tua domanda. Abbiamo informazioni sicure che il tuo vecchio amico, il Teschio Rosso, sta preparando qualcosa di grosso negli Stati Uniti. Ti dice niente il nome Monte Cheyenne?-

            A rispondere è Spirito Libero:.

-È la sede del NORAD, il Centro di controllo dei missili nucleari.-

-Sostanzialmente esatto.- risponde Fury –Abbiamo saputo che il Teschio vuole impadronirsi del centro. Sappiamo che nonostante tutte le precauzioni non è impossibile, il Conte Nefaria c’è riuscito anni fa[5] ed il Teschio ha anche più risorse. Se dovesse riuscire, non so cosa potrebbe accadere.-

-Mi dica di più.-

-C’è poco altro da dire: da quanto ne sappiamo, per riuscire in quest’impresa ha stretto un accordo con questi due…- sullo schermo appare l’immagine di un uomo ed una donna vestiti di un’uniforme verde, a parte guanti, stivali ed una mascherina domino, tutti color viola e l’immagine, di color nero, di una testa di lupo con le fauci spalancate e le zanne snudate. -Sono Andreas ed Andrea Von Strucker, gemelli, figli del Barone Strucker, l’Hydra Supremo. Hanno poteri superumani che però possono usare solo quando sono in contatto fisico tra loro. Hanno adottato il nome in codice di Fenris, dal nome del mitico dio lupo nordico figlio di Loki, e sono a capo di una piccola cellula, forse collegata all’Hydra, che si fa chiamare I Lupi Neri. Negli ultimi tempi hanno tenuto un basso profilo e ne avevamo perse le tracce, ma sembra che per il loro ritorno in scena abbiano scelto di fare le cose in grande.-

-Capisco.- rispondi –Volete che vi tolga le castagne dal fuoco perché sono coinvolti il Teschio ed altri agenti superumani, giusto? Beh lo farò, ma non da solo. Verranno con me: Spirito Libero e Miss America e, se è possibile rintracciarlo, anche Falcon.- ti volgi verso Spirito Libero e le chiedi -Tu sei disponibile, vero?-

-Certo.- risponde con entusiasmo, la ragazza, poi ci ripensa –Forse, se avvertissi anche gli altri Warriors…-

-Negativo, ragazza.- replica Fury –Non vogliamo un esercito di buffoni in costume in giro per il Colorado, almeno per il momento. Per questo non voglio che Cap coinvolga i Vendicatori, non ancora, almeno. Dovrete bastare voi.- Fury guarda verso Sitwell, poi, in barba ai regolamenti, si accende un sigaro –Dimenticavo di dirvi che il Governo ha posto degli ostacoli ad un’operazione S.H.I.E.L.D. in un’installazione della Difesa Americana ed ha preteso che intervenissero anche due suoi agenti superumani.-

-Ah… e chi sarebbero?- chiedi.

            Con gesto teatrale Fury apre una porta e da una stanza vicina escono U.S.Agent e Battlestar. Agent sogghigna.

-Te l’avevo detto che ci saremmo rivisti presto, ragazzo.- dice.

            A volte, essere Capitan America non è facile, oggi è una di quelle volte.

 

 

FINE SECONDA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Note alquanto scarne stavolta, dopotutto sapete già quasi tutto, resta solo da dire che:

1)    Spirito Libero, leader sul campo dei New Warriors che appare in questa storia con il permesso degli autori di quella serie, rappresenta il picco massimo della perfezione fisica femminile, come direbbe Superia, che ha inventato il procedimento che l’ha mutata. Tra lei e l’attuale Capitan America è scoccata una reciproca attrazione sin dal loro primo incontro, ma finora non c’è stato niente di concreto tra loro. Chi vivrà, vedrà. -_^

2)    I Fenris, sono, come detto nella storia, figli del Barone Strucker. Chi sia la loro madre non si sa, di sicuro non è la madre di Werner, il primogenito del Barone, apparentemente morto tempo fa, ucciso dal suo stesso padre. Ma perché mai ho detto apparentemente? Lo scoprirete presto. -_^

3)    Continua il mistero del Super Patriota, ma non temete lo rivedrete prestissimo (o, forse lo temete? -_^)

4)    Cosa è successo a Lizzie Mace? Possibile che sia stata uccisa? Tranquilli, tutte le risposte nel prossimo episodio.

5)    In quest’episodio non abbiamo visto: Sharon Carter, Sam Wilson ed il Maggiore Libertà. Se ne avete sentito la mancanza, consolatevi, vi rifarete nel prossimo episodio. A proposito del quale…

Nel prossimo episodio: una lotta spietata, una corsa contro il tempo. Potrà un gruppo poco collaborativi di eroi patriottici sventare una catastrofe annunciata? Qual è il ruolo di Crossbones? Cosa si nasconde in un misterioso laboratorio tedesco? Che fine ha fatto Roberta Mace? La risposta a molti di questi interrogativi ed altro ancora vi aspetta, non mancate.

 

 

Carlo



[1] In Difensori #31

 

[2] Il Supergruppo dell’O.N.U. di cui Valerie era il “Contatto” ufficiale.

[3]Ad essere onesti, non è il solo supereroe tra il personale e gli studenti, ma gli altri sono al momento convenientemente assenti  -_^

[4] Robbie Baldwin, Speedball

[5] in Uncanny X Men #94/95 (Capitan America, Corno, #116/117)